Il Verdicchio compie 50 anni!
Scritto da museosartarelli il 24 Aprile 2018 in News & Mostre
Era l’11 agosto 1968 quando venne approvato il decreto disciplinare, attraverso il quale si attribuiva la denominazione di origine controllata al Verdicchio dei Castelli di Jesi.
Da quel giorno sono passati 50 anni, mezzo secolo di successi e soddisfazioni, un traguardo importante che non poteva non essere festeggiato nel giusto modo.
Per tale motivo venerdì 20 aprile abbiamo deciso di omaggiare questo prezioso nettare dorato, organizzando un incontro all’interno dell'elegante e suggestiva cornice del nostro “In Verdicchio Veritas Museo”. Un convegno diverso dal solito, ideato e fortemente voluto da tutta la famiglia Sartarelli e dal professor Riccardo Ceccarelli, storico marchigiano della Deputazione di Storia Patria per le Marche e dell’Accademia dei Georgofili di Firenze, nonché curatore del museo stesso.
Significativa è stata la presenza di giornalisti e operatori di settore italiani e stranieri, colleghi produttori e le istituzioni, fra cui la maggior parte dei sindaci dei castelli di Jesi e rappresentanti della Regione.
Dopo i saluti del sindaco di Jesi, Dott. Massimo Bacci e del sindaco di Poggio San Marcello, Avv. Tiziano Consoli, abbiamo voluto tracciare la storia di questo simbolo del made in Marche, cercando di analizzarne tutti gli aspetti, sia positivi che negativi, con uno sguardo particolare volto agli sviluppi futuri.
Preziosi gli interventi dei relatori intervenuti, a cominciare da quello del segretario generale della Camera di Commercio di Ancona, Dott. Michele De Vita, il quale ha analizzato l’andamento delle aziende vinicole marchigiane, e del Dott. Federico Castellucci, direttore generale onorario dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino e presidente della Federazione Nazionale Vitivinicola di Confagricoltura, che ha condotto un’approfondita e vivace analisi statistica di produzione e consumo nonché delle esportazioni di vino su base internazionale.
Di particolare rilievo il contributo di Ian D’Agata, l’autore di Native Wine Grapes of Italy e senior editor di Vinous, e di Paolo Massobrio, giornalista e autore de ilGolosario, che hanno approfondito il tema riguardante l’unicità e l’autenticità territoriale di questa varietà considerata autoctona, proprio perché se impiantata altrove non svilupperebbe le stesse eccellenti caratteristiche. Varietà tanto decantata per la sua versatilità nella produzione stessa di questo simbolo marchigiano per eccellenza, quella del vino più premiato d’Italia e uno dei migliori bianchi italiani, un vino con grandi potenzialità, così come per la sua straordinaria capacità di longevità e invecchiamento.
Un giro virtuale delle Marche tramite gli accostamenti di Verdicchio e cibo locale è stato poi condotto dallo chef Mauro Uliassi, che ha introdotto l’argomento del Verdicchio in cucina, raccontando la struggente bellezza della nostra regione, la sua riservatezza e dignità, una regione che fino a qualche tempo fa era rimasta al riparo dai riflettori ma che oggi, piano piano, sta mostrando a tutti il suo infinito splendore.
Il convegno si è poi concluso con il prezioso intervento del presidente della Regione Marche, Dott. Luca Ceriscioli, anch’egli presente per omaggiare il nostro amato Verdicchio!
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