L’antica abbazia di San Sisto
Scritto da museosartarelli il 15 Dicembre 2018 in Storia
Se non fosse per il grande vigneto che la circonda e per l’omonimo vino, nessuno la ricorderebbe. È rimasta solo una piccola chiesa rurale in territorio di Maiolati Spontini in contrada Talliano. Eppure per importanza, anche se non aveva analoghe strutture architettoniche, la si poteva paragonare all’abbazia di Moie o di Sant’Elena. È ricordata nel 1199, dipendeva da Sant’Elena; aveva un consistente patrimonio fondiario ed un molino nel sottostante fiume Esino. Chiesa e monastero subirono gravi danni nel 1305 a causa delle milizie fabrianesi in lotta contro Jesi. Da quella distruzione non si riprese più, rimanendo una piccola chiesa nella campagna tra Scisciano e Maiolati. Il suo ricco beneficio fu assegnato prima al seminario di Jesi, poi a diversi cardinali, arcivescovi o vescovi, per finire come chiesetta ad area limitrofa in mani private. L’ultimo restauro la chiesa lo ebbe nel 1954. Essa non ha alcun valore storico o artistico, la sua denominazione e la storia di un piccolo monastero rimangono una preziosa testimonianza dell’operosa presenza monacale su tutto il territorio. Fino al 1700 l’area limitrofa alla chiesa era pressoché quasi tutta ricoperta da boschi di querce e di alberi ad alto fusto, attualmente è invece caratterizzata da un esteso vigneto che ricorda il ruolo che la vigna aveva nell’economia dei monasteri, anche se tutto il complesso del territorio, le Colline di Maiolati, da Poggio Cupro a Castelbellino, sul versante destro dell’Esino, sta riacquistando il suo antico aspetto boschivo.
Riccardo Ceccarelli